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pianoforte-terremotoConcerto di pianoforte del Duo Lucia Romanelli & Marco Allevi per i terremotati delle Marche.

Iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Ameno, in collaborazione con la Città di Omegna e la Città di Verbania.

OMEGNA – Sabato 7 Gennaio – ore 15,30 – Cinema Teatro Sociale – Ingresso 15 euro.
VERBANIA – Domenica 8 Gennaio – ore 15,30 – Foyer del Teatro Maggiore – Ingresso 15 euro. Il ricavato sarà destinato al restauro della Scuola Media “Ugo Betti” di Fermo.

Molto spesso diffidiamo di richieste di contributi che vanno a finire in grossi contenitori, dove rischiano di perdersi o disperdersi. L’Amministrazione Comunale di Ameno ha deciso di aprire un conto corrente dedicato alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia, per poter far confluire quanto raccolto attraverso diverse iniziative su un progetto specifico e con un interlocutore individuato in modo preciso. Il Sindaco di Ameno ha lavorato e vissuto per qualche anno a Fermo e ha individuato nel sindaco Paolo Calcinaro, che guida una lista civica, un partner affidabile per realizzare un progetto che possa trovare adesione da parte di tutti: il restauro della scuola media “Ugo Betti” di Fermo, comune di 30.000 abitanti che ha avuto molti edifici del centro storico danneggiati dagli ultimi terremoti. Nella maggior parte dei casi i media ci mostrano i piccoli paesi che hanno subito i danni maggiori: Amatrice, Norcia, Visso, ma in realtà l’area dei comuni danneggiati, dove si sono avvertite e si avvertono tuttora scosse non lievi, è molto ampia. Da qui l’idea del concerto per la raccolta fondi, che vedrà come protagonisti due bravissimi musicisti originari delle Marche, che suonano il pianoforte a quattro mani: Lucia Romanelli e Marco Allevi, colpiti in prima persona, specialmente Lucia, dalle scosse del terremoto.
Il duo eseguirà musiche di Offenbach, Tchaikowsky, Schumann, Schubert, Barber, Rota, Gavrilin.
A questa iniziativa hanno aderito con entusiasmo il Comune di Omegna e il Comune di Verbania, che hanno messo a disposizione i loro teatri per due concerti, per i quali auspichiamo si possa verificare il tutto esaurito.

Per chi desiderasse fare donazioni il conto corrente è il seguente: IT20E0503445550000000007779.

Prevendite:

Omegna : Ufficio Cultura – Via De Angeli 109 – Informazioni 0323.868428 o cultura@comune.omegna.vb.it
Verbania: Centro Eventi Il Maggiore – vendita biglietti in orari prestabiliti in funzione dello spettacolo.
Città di Verbania: Uffici URP di Verbania Pallanza e Verbania Intra – tel. 0323 542202.
Ufficio IAT Informazioni e Accoglienza Turistica – Via Ruga 44 – tel. 0323 503249. Online sul sito www.ilmaggioreverbania.it – Info: 333 9330083.

Pianoforte a quattro mani: perché?

Passatempo da salotto, surrogato di orchestra, rifugio di pianisti mediocri: quante false leggende sul pianoforte a quattro mani! Certo, per almeno due secoli le venti dita sulla tastiera hanno svolto un formidabile ruolo di formazione e di informazione, portando in tutte le case la sinfonia, l’opera lirica, la grande musica altrimenti inaccessibile a molti. Ma oggi, tramontato l’impegno “funzionale” grazie alla diffusione di radio, TV e cd, la musica per duo pianistico ritrova la sua dignità di genere a sé, e non solo per il piacere della riscoperta di una civiltà tramontata, ma anche per il gusto di esplorare un mondo musicale che nasconde spesso gemme sorprendenti. Grandi autori hanno scritto e scrivono espressamente per piano a quattro mani, o per due pianoforti: Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Donizetti, Mendelssohn, Schumann, Brahms, Saint-Saëns, Bizet, Dvořák, Grieg, Rimsky-Korsakov, Fauré, Debussy, Busoni, Reger, Rachmaninoff, Ravel, Bartók, Stravinsky, Casella, Milhaud, Hindemith, Poulenc, ecc.; le venti dita, nelle loro opere, esplorano e mettono in valore tutta la ricchezza armonica, timbrica e tecnica di uno strumento estremamente ricco e complesso, che spesso un solo pianista, anche abilissimo, non potrebbe esaurire. E il pubblico scopre che i due solisti, lungi dall’essere “meno bravi” del pianista solitario, sono spesso costretti ad esserlo di più: con più sensibilità, più intuito, più inventiva, complementarietà tecnica ed anche più umiltà. Al servizio, prima di tutto, della musica.